Interview with the soprano Maristella Mariani - Intervista al soprano Maristella Mariani
Posted by      02/15/2019     Interviews    Comments 0

(Scorri per l'italiano)

In 2013 you represented Italy in the Two Hundred Years' Anniversary of Verdi's birh in Málaga. How does it feel to be an Ambassador of the Italian Opera abroad?

  • I felt honoured and I was filled with a strong sense of responsibility, both because I was a bit anxious about performing a tribute to the 'most performed' composer i the world, and because the request came from the distinguished Dante Alighieri Italian Cultural Institute.

Opera e Lirica also works every day to let international guests know the culture of our Beautiful Country. What do you think the Italian Opera can convey to those who come to see us today?

  • Apart from the culture and history of our Bel Paese, also our deep feelings, passion and taste for elegance, and all the emotions that we do not only try to convey, but also to make the audience feel them, by trying to interpret the composer's intention at best.

As La Traviata's protagonist, how do you feel the relationship with Violetta's character? Did she convey something to you too, did she change you as a woman?

  • This is a very relevant question. I need to confess that they are my favourite opera and character. What to say about the idea of a woman who has never known love before meeting Alfredo, and can't let this love live because of social customs? “Even though God is merciful, Mankind will be merciless to her". She is ready to sacrifice herself fo that little light that beams into her heart. It is an ancient story but it is more modern than a contemporary tale. I don't think she changed me, I dare say she made me reveal myself! As if, through her, I want to make justice for all the women who experience unpleasant situations.

You have had great experiences both in prestigious choirs and as a soloist on the stage. What is the best part of singing in a famous choir and which, instead, is the best part of performing a soloist and protagonist role?

  • In both cases you try to work at your best and you study hard! The best thing about singing in a choir is forming part of an ensemble, being a small drop cooperating to the creation of a harmony of voices. Singing in an important choir means always learning, especially when you appreciate the conductor a lot. When singing as a soloist, instead... There's a greater challenge. I am quite certain that the best part of singing as a soloist, for me, is feeling the audience's emotions through their eyes when they listen...

What are your next goals?

  • I would really like to play the role of Liù in Puccini's Turandot…

And what are the goals you would like to reach with us?

  • Maybe bringing my Violetta, our Traviata and our culture abroad too.

  • ITALIANO

Nel 2013 hai rappresentato l'Italia al bicentenario della nascita di Verdi a Málaga. Come ci si sente ad essere ambasciatrice dell'opera italiana all'estero?

  • Onorata e con un gran senso di responsabilità, sia perché un po’ spaventa essere tra coloro che rendono omaggio al compositore più “eseguito” al mondo, sia perché la richiesta è arrivata dall’autorevole Istituto Italiano di Cultura, la Società Dante Alighieri.

Anche a Opera e Lirica lavoriamo ogni giorno per far conoscere agli ospiti provenienti da tutto il mondo la cultura del nostro Bel Paese. Cosa pensi che l'opera italiana possa trasmettere a chi viene a vederci oggi?

  • Oltre che, ovviamente la cultura e la storia del nostro Bel Paese, anche i nostri sentimenti vivi, la passione, il gusto per l’eleganza e tutte quelle emozioni che si cerca non solo di trasmettere, ma anche di far vivere allo spettatore cercando di interpretare al meglio il “volere” di un compositore.

Da protagonista de La Traviata, come vivi il rapporto con il personaggio di Violetta? Ha trasmesso qualcosa anche a te, ti ha cambiata come donna?

  • Domanda che va a segno. Devo confessare che sono la mia opera e il mio personaggio preferito. L’idea di una donna che non ha mai conosciuto l’amore prima di incontrare Alfredo, che non può vivere questo amore per le convenzioni sociali e che “seppur benefico le indulga Iddio, l’uomo implacabil per lei sarà”, che è pronta al sacrificio per quella piccola luce che le si è accesa dentro … Che dire? Storia antica che è più moderna di una storia contemporanea.   Non penso mi abbia cambiata, oserei dire mi ha fatta venir fuori! Quasi volessi, attraverso di lei, far giustizia a tutte quelle donne che vivono situazioni spiacevoli.

Hai avuto grandi esperienze sia in cori prestigiosi, sia in scena come solista. Qual è l'aspetto più bello del fare parte di un coro di successo e quale, invece, quello di eseguire un ruolo da solista e protagonista?

  • In entrambi i casi cerchi di dare il meglio e si studia tanto! L’aspetto più bello del cantare in un coro è l’essere parte di un insieme, essere una piccola goccia che coopera alla creazione di armonia di voci. Cantare in un coro importante è imparare sempre, soprattutto quando hai stima del maestro.   Quando si è solisti invece … ci si mette in gioco di più. Sono abbastanza sicura nell’affermare che l’aspetto più bello per me, quando canto come solista, è vivere le emozioni del pubblico attraverso i loro occhi quando ascoltano …

Quali sono i prossimi traguardi a cui desideri puntare?

  • Mi piacerebbe tanto interpretare il ruolo di Liù da Turandot di Puccini …

E quelli a cui vorresti che puntassimo insieme?

  • Magari portare la mia Violetta, la nostra Traviata e la nostra cultura anche all’estero.

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