Valentino Natolini ci racconta il magico mondo dei liutai: le scuole, gli strumenti e il rapporto con la musica
Posted by      01/12/2021     Interviews    Comments 0
Valentino Natolini nasce nel 1976 a Lugano. Nel 2000 si diploma presso la Scuola di Liuteria I.P.A.L.L. “Antonio Stradivari” di Cremona sotto la guida dei maestri Massimo Negroni, Wanna Zambelli e Claudio Amighetti. Nello stesso periodo frequenta i corsi complementari di specializzazione indetti dalla Regione Lombardia ed esegue il tirocinio nella bottega di Giorgio Grisales. 
- Come sei arrivato a scegliere di iscriverti alla Scuola di Liuteria? 
Sin da bambino ho avuto la possibilità di lavorare con il legno, attrezzi e materiale ne avevo in abbondanza grazie a mio padre. Questo ha fatto crescere in me la passione per la scultura fino a quando, nel periodo liceale, ho deciso di proseguire gli studi a Cremona presso la scuola di liuteria. Questa scelta è stata incoraggiata anche da mio padre, docente di musica.
- Quanto sono importanti i Maestri e in che modo incidono nella formazione di un liutaio? 
I Maestri sono indispensabili per la crescita tecnica ed artistica, mi hanno trasmesso l'entusiasmo e la magia che porto ancora dentro. Ho avuto diversi maestri, con metodologie ed approcci diversi, e sono grato di aver ricevuto una visione a 360° di un artigianato che può sempre migliorare, grazie alla perseveranza e all'esperienza!
- Antonio Stradivari è uno dei maestri dell'artigianalità italiana che ha reso grande il nostro Paese nel mondo. L'Italia è ancora all'altezza del suo nome? 
Il " metodo cremonese" della costruzione è stato esportato in tutto il mondo già dal dopoguerra, la scuola di liuteria di Cremona ha formato fino ad oggi migliaia di Professionisti di tutti i paesi. Per quanto riguarda la costruzione del quartetto d'archi classico, Cremona rimane il punto di riferimento a livello internazionale. Nell'immaginario collettivo, il violino viene dall'Italia grazie ai grandi maestri dell'epoca classica: gli Amati attorno alla metà del 1500 si sono fatti conoscere alla corte del re di Francia, mentre Stradivari e Guarneri del Gesù hanno perfezionato dei modelli che sono ancora il riferimento per i liutai contemporanei. 
- Quali sono i Paesi concorrenti nel settore? 
In diversi paesi vi sono dei centri che si occupano della fabbricazione del quartetto, in alcuni la produzione è legata ad un artigianato di altissima qualità, in altre parti è più dozzinale. Questo dovrebbe accontentare la richiesta su tutte le fasce qualitative.
- Presso il tuo negozio offrite vendita, noleggio, restauro e costruzione. Puoi dirci di più? 
Il negozio nasce nel 1984 con Giorgio Lanini, si può dire che è la più vecchia liuteria nel Ticino dal dopoguerra. Con gli anni ci siamo adattati alle richieste della clientela ,gli strumenti a noleggio cominciando dal quartetto in tutte le scale fino ad arrivare a contrabbassi, arpe e mandolini. Dedichiamo particolare attenzione alla manutenzione e al restauro, che occupano gran parte del tempo, ma la parte più emozionante è quella della costruzione: al momento sto costruendo una copia di un violino Guarneri del Gesù e un mandolino da concerto, fra poche settimane potranno essere suonati! (link al negozio)
- Lo strumento più difficile da costruire? 
Posso dire che qualsiasi strumento ha le sue difficoltà tecniche, ma costruire uno strumento bello è sicuramente molto impegnativo!
- Una curiosità: un liutaio non coltiva la passione e il desiderio di diventare musicista? Che rapporto ha con gli strumenti? 
Ho visto diversi musicisti diventare liutai e alcuni dei miei colleghi hanno cominciato a suonare in modo amatoriale. Io ho suonato in passato la chitarra classica e il violino, con il tempo ho preferito essere uno spettatore: apprezzo il suono di qualità e il bel lavoro. 

Giusi Cuccaro
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