L'influencer della lirica è Alessandra Gambino, enfant prodige e fondatrice del progetto innovativo Operalife
Autore      12/26/2020     Il mondo dell'Opera , Interviste    Commenti 0

Mi emoziona sempre leggere storie di giovani che portano avanti, con coraggio, innovazioni in ambito culturale. Forse perché, mentre di startup tecnologiche si parla tantissimo, se realizzi un progetto artistico sei decisamente meno corteggiato dai giornalisti. Anche per questo mi piace che Opera e Lirica sia portavoce delle nuove realtà imprenditoriali culturali. Alessandra Gambino aveva 19 anni, l'età in cui ancora ci si domanda cosa studiare all'università, quando decide di fondare OperaLife, un'associazione che mette in contatto due mondi difficili da avvicinare: l'opera e i giovani. Oggi ha 24 anni e più di 25 collaboratori in tutto il mondo. La sua "mission"? Creare un punto d'incontro tra l'opera il pubblico, in particolare giovani e studenti. 

- Hai iniziato a cantare e ad esibirti a sette anni, nel coro di voci bianche della Fondazione Arena di Verona. A 11 il tuo primo ruolo da solista. La musica era già di casa? 

In realtà no, solo mio fratello (che ha 4 anni di più) cantava in un coro di voci bianche per gioco, lo stesso dove poi io ho iniziato, ma nessuno della mia famiglia è musicista. Ricordo che, ancora prima di appassionarmi all'opera, mi innamorai della musica classica. Avevo 5 anni e per uno strano caso scelsi, nella selezione di dischi di un negozio, il Requiem di Mozart; nonostante fosse singolare per una bambina così piccola che non aveva mai ascoltato musica classica, mia madre assecondò la mia strana richiesta. Ricordo che appena iniziò quella travolgente musica mi misi a piangere e da lì nulla fu più lo stesso. 

- OperaLife nasce quando avevi 19 anni e questo dato mi colpisce moltissimo. Eri giovanissima e già avevi le idee così chiare? 

Devo dire che quando ho fondato OperaLife, con il prezioso aiuto della mia socia, nonché Direttore Tecnico, Martina Corona, ero giovane, sì, ma credo sia stato proprio grazie a questo che il progetto ha creato forza con il motto "da giovani per giovani" che ha reso tutto innovativo. Volevamo rompere gli schemi e non conformarci allo stereotipo che troppo spesso veniva attribuito ai musicisti e alla musica classica, volevamo cambiare le cose. Credo che nessuno debba mai dire che si è troppo giovani per fare la differenza e cambiare le cose, perché non è così.

- Con quale cadenza esce il magazine e dove possiamo trovarlo? 

Il Magazine di OperaLife esce il 5 di ogni mese, sempre con nuovi argomenti e moltissimi ospiti intervistati. Per vederlo è facilissimo: basta andare sul nostro sito www.operalife.it nella sezione “Magazine” e lì troverete tutti i nostri numeri, che sono a disposizione in modo totalmente gratuito perché riteniamo che tutti debbano poter accedere a questo nostro grande patrimonio che è l'opera lirica. 

- OperaLife ha raggiunto il 24º numero del Magazine lavorando con artisti di fama internazionale: Yusif Eyvazov, Ermonela Jaho, Jessica Pratt, Francesco Meli, Lisette Oropesa, Kristine Opolais, Anita Rachvelishvili, Vittorio Grigolo. L'artista che, per te, ha rappresentato il raggiungimento della vetta?

Sai, come hai detto tu, abbiamo collaborato con i più grandi artisti e quindi tutti loro sono delle grandi vette raggiunte; ma il vero obiettivo è portare l'opera alla gente, al grande pubblico e per questo abbiamo ancora bisogno di molta strada. Approfitto di questa domanda per ringraziare tutti gli artisti che hanno dato fiducia a me e al mio team perché senza di loro OperaLife non sarebbe ciò che è, ci hanno permesso di essere la loro voce e di questo sono eternamente grata. 

- OperaLife comprende altri progetti oltre al Magazine? 

Certo OperaLife, come ci tengo sempre a precisare, non è una pagina, nemmeno solo un magazine, ma un'associazione culturale che si impegna a lavorare offline con scuole, comuni(progetti che abbiamo già realizzato), ma il nostro focus è rivolto ad aiutare i giovani a realizzare i propri sogni. Ci stiamo muovendo, infatti, anche sul sociale collaborando con grandissime realtà come "Il Sistema", grande istituzione portata in Italia dal M. Claudio Abbado. Il nostro intento finale è aiutare i giovani creando borse di studio, opportunità di lavoro, concerti di beneficenza e molto altro... 

- Quanto contano davvero i Social nella divulgazione della musica? 

Questo periodo storico è la dimostrazione che oggi i social network sono fondamentali per divulgare l'informazione di qualsiasi genere e di quanto sia importante la forma di ciò che vogliamo esprimere; ma mi permetto di dire che questo non si deve confondere con la leggerezza del contenuto o la scarsa qualità, perché altrimenti i social diventano fini a se stessi. (link al profilo IG di Alessandra

- Se io volessi introdurre l'opera al mio nipotino di 7 anni, da dove dovrei iniziare? 

Partirei dal luogo dove incomincia la magia: il teatro. Il teatro è il posto dove ogni cosa è possibile, dove puoi viaggiare nel tempo e in luoghi sconosciuti, dove ogni storia ci insegna e ci trasforma in persone migliori. Racconterei al tuo nipotino di 7 anni la storia di Elisir D'Amoredove l'amore è la chiave di tutta la vicenda e allo stesso tempo ne è il motore; gli direi di vivere le emozioni con i nostri personaggi perché sono molto più reali di quello che noi adulti vogliamo ammettere. 

- Il sogno realizzato e quello da realizzare? 

Il sogno che abbiamo realizzato è stato rompere stereotipi e barriere, non solo del pubblico ma anche delle istituzioni e dei grandi enti che, prima del nostro arrivo, non avevano considerato realtà giovani, come la nostra. Ci siamo mossi per mutare l'idea che se per 50 anni le cose sono state fatte sempre allo stesso modo, non significa che non sia giusto adattarsi al cambiamento. Credo molto nel rispetto della tradizione, ma dobbiamo aprirci all'innovazione per valorizzarla. Il sogno da realizzare è poter aiutare maggiormente e più nel concreto le persone, creare fondi per i giovani artisti e fare davvero la differenza nella vita degli altri. Dobbiamo credere nelle nuove generazioni, dandogli opportunità, sostenendo i loro sogni e ridando indietro tutto ciò che ci è stato donato. Portiamo la musica dove non c'è, perché avere un sogno ti trasforma e noi vogliamo dare voce a tutti coloro che non possono essere ascoltati per mancanza di supporto e di opportunità. Aiutiamo i giovani a sognare. 

Giusi Cuccaro

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