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Norma, what led you to choose the cello?
As the majority of children do, I started to study ballet dancing. I used to follow my father to his concerts and shows, as he was a cellist at the San Carlo Theatre in Naples, and I was totally enchanted by the sound of the orchestra, the world of theatre and, above all, this wonderful instrument. So I took the decision that changed my life. I left ballet dancing and I dedicated mysself thoroughly to the study of the cello.
Your life as a professional musician has undoubtedly given you great satisfaction. Have you had to sacrifice a lot from the personal point of view?
The study of music is often seen as a hobby. Instead it requires a lot of commitment, patience and sacrifice. The hard work and the difficulties awaiting young people who start studying a musical instrument are numerous. Studying ten hours a day becomes a lifestyle. Only a great passion can give you the strenght and energy to carry on.
Among great cellists, who inspires you?
I had the luck to study with great masters, they will always be my point of reference, but Rostropovich is my idol.
Music Conservatories are undergoing a major change, both in training and study programmes. What is your opinion about it?
I may seem a pessimist, but unfortunately I am just a realist. The new reform of the Music Conservatories decreed the end of music and of the training of good musicians. The idea on which the reform is based may be interesting, but it is not fulfilled in practice. The youth start their musical training at the Lower Secondary School, where they get a very general approach to the instrument After three years, they only have a very basic preparation when they arrive at the Music High School. After five years of Music High School, they go to university, which means the Conservatory. There, they have to face a course of study that is extremely complicated for their competences, so the most determined will go on with much difficulty, while the others will drop off. That is the failure of the reform. I feel lucky to have graduated before this major terrible change.
You collaborated with a lot of internationally renowned artists. In the future, who would you like to share the stage with?
Playing under the conduction of great Masters like Riccardo Muti, Daniel Oren, and Salvatore Accardo filled me with indescribable emotion. No doubt I would do it again.
What are the emotions that you feel when you play in unconventional settings like the Correale Museum of Terranova or the Royal Palace of Ischia?
I need to thank Opera e Lirica for the wonderful opportunity they gave me to collaborate with fantastic professionals over the years. Performing in two breathtaking, evocative and elegant locations like the Correale Museum in Sorrento and the Royal Palace in Ischia gives me unforgettable emotions every night, always with a large audience.
What suggestion would you give to young musicians who would like to start their career?
I would suggest young musicians to be patient and never give up in difficult moments, since there will surely be a lot. And to study as much as they can, choosing good teachers. It is the only way to get results that make a difference.
ITALIAN
Norma, cosa ti ha spinta a scegliere proprio il violoncello?
Come la maggior parte delle bambine, iniziai a studiare danza classica. Dopo qualche anno, seguendo mio padre, violoncellista presso il Teatro San Carlo di Napoli, ai vari concerti e spettacoli, totalmente rapita dal suono dell'orchestra, dal mondo del teatro, ma soprattutto da questo strumento a mio avviso meraviglioso, presi la decisione che cambiò la mia vita. Lasciai la danza e mi dedicai a pieno nello studio del violoncello.
La tua vita da musicista professionista ha comportato indubbiamente grandi soddisfazioni. Anche i sacrifici sul piano personale sono stati molti?
Spesso lo studio della musica viene visto, ancora oggi, come un hobby. Richiede, invece, tanto impegno, pazienza e sacrificio. Il lavoro da fare e le difficoltà che incontra un giovane che intraprende lo studio di uno strumento sono innumerevoli. Studiare dieci ore al giorno diventa uno stile di vita. Solo una grande passione può darti la forza e l'energia per andare lontano.
Tra i grandi violoncellisti, a chi ti ispiri?
Ho avuto la fortuna di studiare con grandi Maestri, loro resteranno sempre il mio punto di riferimento da seguire, ma Rostropovich è il mio idolo.
I Conservatori stanno vivendo un periodo di cambiamenti, nei percorsi formativi e nei programmi di studio. Come vedi queste trasformazioni?
Riguardo questo argomento posso sembrare catastrofica ma purtroppo vi dico che sono semplicemente realista. La nuova riforma che riguarda i conservatori ha decretato la fine della musica e della formazione di un bravo musicista. In linea di massima, l'idea della riforma potrebbe anche essere interessante ma nella pratica si perde totalmente. I ragazzi che iniziano il percorso musicale partono dalla scuola media dove hanno un approccio molto approssimativo allo strumento. Dopo tre anni si ritrovano al liceo musicale, al quale arrivano con una preparazione assolutamente basica. Dopo cinque anni di liceo musicale, li aspetta l'università ovvero il Conservatorio. Qui si ritrovano ad affrontare un percorso di studi estremamente complicato per le loro competenze quindi i più caparbi continueranno con non poche difficoltà, gli altri abbandoneranno: ecco il fallimento della riforma. Mi ritengo molto fortunata ad essermi laureata prima di questo grande e terribile cambiamento.
Hai collaborato con molti artisti di fama internazionale. In futuro, con quale artista ti piacerebbe condividere il palco?
Suonare sotto la direzione di grandi Maestri come Riccardo Muti, Daniel Oren e Salvatore Accardo regala delle emozioni indescrivibili che rifarei senza ombra di dubbio.
Quali emozioni ti trasmette suonare in cornici non convenzionali come il Museo Correale di Terranova o il Palazzo Reale di Ischia?
Devo ringraziare Opera e Lirica per la splendida opportunità che in questi hanno mi ha dato nel collaborare con persone fantastiche di alta professionalità. Esibirmi in due location mozzafiato come il Museo Correale di Sorrento e il Palazzo Reale di Ischia, molto suggestive ed eleganti con un pubblico sempre molto folto mi ha regalato e mi regala ogni sera emozioni indimenticabili.
Un suggerimento ai giovani musicisti che intraprendono il tuo percorso?
Ai giovani musicisti mi sento di suggerire di avere tanta pazienza, di non mollare nei momenti di difficoltà che saranno sicuramente tanti e di studiare il più possibile affidandosi a bravi maestri. Solo così si arriva ad ottenere risultati che fanno la differenza.