L'opera a teatro. O forse no? Rassegne musicali anticonvenzionali e nuovi modi di fare spettacolo
Autore      02/18/2021     Il mondo dell'Opera    Commenti 0

"Music is the universal language of mankind", diceva Henry Wadsworth Longfellow, e ha il potere di unire le diverse culture, con il suo linguaggio universale che abbatte ogni confine. E così fa la lirica: trame intrecciate, slanci passionali, scenari politici e narrazioni psicologiche, l’opera è il fiore all’occhiello dello spettacolo dal vivo di tutto il mondo. Quasi sempre in lingua italiana, ma non sempre, in ogni caso il grido “bravo”, durante gli applausi, è sulla bocca degli spettatori di tutto il globo.
Ma se l’opera sa unire, possiamo dirvi con certezza che può anche dividere. Come? Nella scelta del palcoscenico sul quale rappresentarla, o dove recarsi a vederla (dipende dai punti di vista). Una delle querelles più accese del mondo della lirica, riguarda infatti i luoghi che la ospitano. Teatri o location anticonvenzionali? Dov’è meglio rappresentare un’opera? E voi, dove preferite vederla?

Per chi riteneva con certezza che la lirica e il teatro fossero un connubio indissolubile, ecco cinque rassegne di successo e rilievo internazionale che propongono l’opera ovunque, ma non a teatro:

Festival Puccini

Torre del Lago Puccini, detta anche Torre del Lago, è la una frazione di Viareggio, in provincia di Lucca, dove ha luogo ogni anno il Festival del compositore lucchese. Nel 2020 è arrivato alla sua 66° edizione, ed era nato su richiesta di Puccini di rappresentare le sue opere sulla sponda del lago di Massaciuccoli, lì dove le aveva composte. Nel 2008 è stato inaugurato il Teatro all’aperto, ma all’inizio gli spettacoli erano rappresentati su di un palcoscenico costituito da palafitte costruite sulle acque del lago.

Festival estivo dell’opera di Roma alle Terme di Caracalla 

Questo Festival nacque nel 1937 come esperimento voluto dall’allora Governatore di Roma, ma presto si trasformò in un appuntamento immancabile sia per la cittadinanza, sia per il turismo, soprattutto internazionale. Proseguì fino al 1993, venne sospeso fino al 2001, per poi riprendere gli spettacoli presso il Teatro alle Terme di Caracalla dove, però, le rovine monumentali non sono più parte integrante del palcoscenico.

“Drive & Live” al Parco di Alexandra Palace a Londra

L’English National Opera, per continuare ad organizzare spettacoli dal vivo in epoca di distanziamento sociale, ha trovato una soluzione: mettere in scena in scena l’opera nel parco dell’Alexandra Palace, con una sorta di drive-in. I posti auto sono circa 300 e, i più sportivi, potranno godersi lo spettacolo da bici o motorini. Al posto degli applausi, il suono dei clacson!

Handa opera sulla baia di Sydney

Per sole quattro settimane all’anno, da marzo ad aprile, viene costruito nei Royal Botanic Gardens sulle sponde della baia di Sydney un meraviglioso palco capace di ospitare un evento lirico a dir poco eccezionale, con 3000 posti a sedere, caffé, ristoranti e bar.

Festival di Bregenz

Immaginatevi un palco galleggiante sulle acque del Lago di Costanza, con 7.000 posti a sedere, sembra un sogno? Invece è realtà! Le opere o le produzioni musicali sul palco galleggiante tendono a provenire dal repertorio operistico popolare, e le nuove tecnologie hanno permesso di raggiungere anche i confini più lontani, con ben 30 microfoni wireless. 

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Le rassegne che vi abbiamo citato dimostrano che l’opera può essere realizzata con successo anche al di fuori dei teatri, consentendo un’ambientazione “realistica” e, alle volte, un pubblico più numeroso. Essendo più accattivanti, gli eventi in luoghi non convenzionali hanno la capacità di attrarre i giovani, aspetto da non sottovalutare dato l’esponenziale calo di interesse delle nuove generazioni verso questo genere musicale. L’opera ha già in sé il potere di affascinare gli spettatori, ma con ambientazioni fuori dal comune può nascere un connubio che riesce a conquistare un nuovo tipo di pubblico. Inoltre, i palcoscenici all’aperto consentono di non fermare lo spettacolo dal vivo anche durante l'attuale emergenza sanitaria, che da un anno ci costringe al distanziamento.
Insomma, gli aspetti positivi sono molteplici. E ci ha insegnato il Covid che di fronte ai problemi, anche nel caso di situazioni apparentemente irrisolvibili, bisogna trovare soluzioni, non sostituzioni (come lo streaming), che potrebbero rivelare un nuovo modo di fare arte, ancora più efficace e vincente di quello cui eravamo abituati prima.
Voi, cosa ne pensate?


Giusi Cuccaro e Silvia Tassino

Photo credits: ©-Lloyd-Winters

Potete seguire Silvia Tassino sulla pagina IG @silvia_tassino_soprano

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